Benvenuti a "Le ceramiche di Isa", un blog tutto dedicato alle creazioni di Isa Gorreri, artista suzzarese classe 1931, formatasi all'Accademia di Belle Arti di Milano; figlia d'arte in tutti i sensi, suo zio era il famoso critico d'arte, pubblicitario e pittore Dino Villani.

Oggi Isa, in pensione dopo essersi dedicata all'insegnamento scolastico di arte e disegno, coltiva la sua passione per la ceramica proponendo oggetti unici, combinando l'arte all'utile; infatti Isa lavora vasi, piatti da portate o centritavola, bomboniere, ciotoline, tazzine, bajour, targhe e targhette di ogni tipo. Lavora spesso su commissione ma ogni tanto si ritaglia un piccolo spazio per lavorare di fantasia, come la sua mano e la sua mente dettano.

I suoi motivi vanno dalla natura morta ai profili paesaggistici, dai putti a figure astratte e tanto altro ancora, insomma qualsiasi cosa sia rappresentabile Isa lo disegna. Lavora su superfici piane o curve, studiando le prospettive, le altezze, le profondità, adattando il motivo all'oggetto da decorare.

Isa dipinge e incide, colora e "graffia" la terra con una naturalezza che a guardarla ci si incanta.

Spesso le sono state dedicate mostre nel mantovano, tuttavia ora impegni familiari la costringono a casa ma continua a lavorare e numerosi sono gli amici e non che si recano da lei per ammirare le sue nuove creazioni e commissionarle lavoretti per qualsiasi avvenimento; anche il parroco del paese ha fatto di Isa la sua artista di fiducia per ritoccare pale, tele e statue.



Seguite le sue creazioni sul mio blog, e scoprirete che Isa non si dedica solo alla ceramica ma è un'artista davvero completa (oltre ad essere un'ottima cuoca e una fantastica nonna!)


Se volete maggiori maggiori informazioni o se volete un aiuto o una dritta su come realizzare le vostre ceramiche non esitate a scrivermi.


Beatrice


ps: si, io sono sua nipote e se vi state chiedendo perché sono io a curare il suo blog..bè semplicemente perché nonna non ci sa molto fare col web, ma è l'unica cosa che le manca! :-)


pps: se anche voi vi divertite a creare qualsiasi cosa vi passi per la testa, con la ceramica o meno, oppure guardando questi capolavori vi viene qualche spunto, fotografatele e inviatemi le foto via mail specificando nome e cognome e inserendo una piccola descrizione; provvederò a pubblicarle!!

domenica 12 febbraio 2012

Cos'è la ceramica invetriata?


Gli oggetti e le sculture in terracotta sono realizzati tramite la modellazione di un impasto di argilla che può essere eseguita a mano, al tornio o a stampo. Poi si passa all’essiccazione che può avvenire esponendo l’oggetto sia all’aria aperta, sia in un ambiente caldo dove, per deumidificazione, la pasta può acquistare consistenza e stabilità, in modo da evitare deformazioni in fase di cottura. Dopo la modellazione, prima della cottura ed eventualmente della decorazione, si passa all’impermeabilizzazione che può avvenire con mezzi e sistemi diversi, tra i quali l’invetriatura.
L’impermeabilizzazione per invetriatura è ottenuta immergendo l’oggetto nella cristallina (o vetrina): si tratta sostanzialmente di una vernice trasparente costituita da silice pura ed ossido di piombo. Il processo di invetriatura riunisce in se, oltre alla fase dell’impermeabilizzazione, anche la fase della decorazione, in quanto, usando terre naturali, la cristallina può essere colorata: l’azzurro si ottiene con il cobalto, il verde con il rame, la porpora ed il turchino con il manganese, il bruno ed il giallo con l’antimonio ed il ferro, mentre aggiungendo ossido di stagno, si ottiene il bianco. Dopo la fase dell’impermeabilizzazione, avviene la cottura; sono indispensabili più cotture. 

Nel periodo medievale, l’utilizzo della terracotta in campo artistico passò in disuso, in quanto veniva considerata un’arte minore rispetto alla pittura, alla scultura ed all’architettura. È con il Rinascimento però che avvenne la riscoperta generale di tutte le arti. Anche la terracotta, ed in particolar modo la terracotta invetriata, ritorna in auge soprattutto grazie ai Della Robbia che, fiorentini d’origine, furono, tra il XV e il XVI secolo, una delle famiglie più celebri e importanti di scultori e ceramisti. In particolar modo Luca Della Robbia fu colui il quale capì che i vantaggi della terracotta potevano essere molti, sia dal punto di vista economico che da quello della rapidità dell’esecuzione. Lo scultore fiorentino riscoprì la tecnica della ceramica invetriata, realizzando opere impermeabili, lucide, compatte e resistenti, grazie all’uso di una vernice, composta da piombo e silicio, applicata sulla superficie dell’opera. Il successo presso le corti ed i collezionisti aristocratici di tutta Europa, le numerose commissioni e la concorrenza fra artisti, fecero in modo che la formula della terracotta invetriata rimase per molti secoli un vero e proprio mistero: tutti i Della Robbia nascosero gelosamente metodi e procedimenti tecnici, riuscendo a convincere i contemporanei del fatto che avessero realizzato una grande invenzione. Tuttavia non era un'invenzione, bensì la rinascita di un'arte elaborata dalle antiche civiltà orientali ed ereditata dal mondo romano e bizantino poi trasmessa per tramite degli arabi nelle regioni europee, in particolare in Spagna nell'isola di Maiorca, centro di smercio di stoviglie, vasellame e smalti.